Charles Leclerc ha ottenuto la miglior prestazione al termine della seconda sessione di prove che si è disputata al Jeddah Corniche Circuit, sede del GP Arabia Saudita, seconda tappa della stagione 2022. Il monegasco della Ferrari ha preceduto la Red Bull di Max Verstappen e il compagno di squadra Carlos Sainz. Sergio Perez, quarto, ha preceduto le Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell e la McLaren di Lando Norris, settimo. Ottavo Esteban Ocon con l’Alpine. Valtteri Bottas, nono, ha chiuso davanti all’AlphaTauri di Yuki Tsunoda, che ha completato la top-ten.
RED BULL: BILANCIAMENTO AERODINAMICO OK, ASSETTO DA OTTIMIZZARE
La Red Bull, soprattutto nelle mani di Max Verstappen, ha mostrato quanto la RB18 sia performante nelle curve ad alta velocità di percorrenza e nei cambi di direzione in successione. Il Jeddah Corniche Circuit è un tracciato che richiede una configurazione aerodinamica mediamente carica data la media oraria superiore ai 250 km/h e ad ampi tratti da percorrere in pieno. La vettura anglo-austriaca genera molto carico aerodinamico e sembrerebbe sposarsi perfettamente con le caratteristiche tecniche della pista mediorientale.
I tecnici di Milton Keynes hanno adottato una configurazione a basso carico aerodimanico, in particolare sulla monoposto di Sergio Perez con un alettone posteriore a sezione ridotta, denotando l'efficienza aerodinamica della vettura anglo-austriaca, in grado di essere performante sui rettifili con poca resistenza aerodinamica all'avanzamento e molto rapida nelle sezioni veloci grazie alla deportanza generata dal fondo. La RB18 è perfettamente bilanciata tra avantreno e retrotreno con un equilibrato trasferimento del carico nei rapidi cambi di direzione in sequenza.
La monoposto di Milton Keynes ha un avantreno reattivo in inserimento curva, una caratteristica tecnica fondamentale per massimizzare la performance del giro sulla pista saudita, col retrotreno che segue incrementando la stabilità complessiva della vettura. Nell'arco della prima sessione di prove libere, il crono di Verstappen ha stupito per il fatto che abbia ottenuto il secondo tempo con pneumatici hard C2, una mescola di vantaggio oltre un secondo più lenta della soft C4.
Tuttavia, seppur vero che con il compound più soffice la performance dell'olandese è stata di primo livello, con le specifiche medium e soft la vettura ha fatica maggiormente. Le maggiori criticità si sono denotate nel far funzionare nella corretta finestra di utilizzo gli pneumatici all'asse anteriore. La Red Bull ho provato diverse procedure di warm up nell'outlap al fine di innescare prima la temperatura delle coperture.
Con gli pneumatici soft la monoposto anglo-austriaca tende maggiormente a scivolare al retrotreno, complice anche la configurazione aerodinamica a bassa deportanza che porta a un leggero svantaggio in termini di grip meccanico nelle curve lente. I tecnici dovranno focalizzarsi sull'ottimizzazione dell'assetto, cercando soluzioni nella calibrazione degli elementi sospensivi, soprattutto all'avantreno, al fine di innescare anticipatamente il corretto working range degli pneumatici soft. Ragion per cui sono state effettuate delle prove comparative tra la configurazione aerodinamica sulla vettura di Perez e quella sulla monoposto di Verstappen.
Per l'appuntamento di Jeddah, la Red Bull ha portato una nuova beam-wing, caratterizzata da ambedue i profili maggiormente lineari e meno svergolati nel design per ridurre la resistenza aerodinamica all'avanzamento, e delle prese d'aria anteriori maggiorate nelle bocche d'ingresso al fine di ridurre il surriscaldamento. Oltretutto, i meccanici hanno lavorato sul fondo della monoposto, nello specifico nella zona del T-tray, dato che la monoposto tocca molto la superficie stradale sui rettilinei e in fase di frenata.
FERRARI: F1-75 VOLA NELLE CURVE VELOCI, INCOGNITA PASSO GARA
Charles Leclerc ha ottenuto la miglior prestazione col crono di 1:30.074 con mescola soft, mentre il suo compagno di squadra Carlos Sainz ha chiuso in terza posizione a 246 millesimi dalla vettura con pneumatici medium. Il monegasco non ha migliorato in modo marcato con le mescole morbide il crono fatto registrare con quelle medie, nonostante un delta prestazionale tra i due compound stimato in 0.3/0.4 secondi dalla Pirelli.
Lo spagnolo, invece, non ha massimizzato il time-attack per via del traffico riscontrato nell'arco del giro lanciato. A differenza da quanto fatto dalla maggior parte della concorrenza, i tecnici della Scuderia di Maranello hanno adottato una configurazione aerodinamica a medio-alto carico aerodinamico con un'ala posteriore, nello specifico, che è pressoché la medesima di quella impiegata nella tappa inaugurale al Bahrain International Circuit.
I maggiori benefici di questa scelta in termini di set-up aerodinamico si è vista nel primo settore, il più guidato del Jeddah Corniche Circuit, dove Leclerc ha ottenuto il miglior parziale transitando in 32.876 secondi, 260 millesimi più rapido di Verstappen. La prima sezione della pista mediorientale è costituita da curve veloci in successione e rapidi cambi di direzione nei quali più il carico aerodinamico generato dalla monoposto rappresenta un fattore tecnico fondamentale.
Nonostante la scelta di puntare su una vettura maggiormente carica aerodinamicamente rispetto alle rivali, Leclerc riesce a contenere il distacco nei settori 2 (28.923) e 3 (28.273) rispetto ai migliori crono fatti registrare dalle Red Bull di Verstappen e Perez rispettivamente in 28.762 e 28.171. Alla Ferrari evidentemente confidano nella mappatura qualifica della Power Unit 067 SuperFast per massimizzare la velocità di punta sui rettifili per sopperire alla configurazione aerodinamica maggiormente carica. Tuttavia, seppur la F1-75 sembrerebbe confermare l'eccellente stato di forma mostrato al Bahrain International Circuit, resta l'incognita passo gara per la Scuderia di Maranello.
Infatti Leclerc ha toccato il muro interno della curva 4 col pneumatico sinistro rompendo il braccetto dello sterzo, chiudendo anzitempo la sessione. Sainz, invece, ha colpito il muro in uscita dalla curva 12 con la gomma anteriore destra causando problemi allo sterzo con conseguente chiusura anticipata del turno anche da parte dello spagnolo. Un doppio inconveniente da parte di ambedue i piloti che non ha consentito al Cavallino Rampante di simulare il passo gara con entrambe le monoposto. La simulazione del ritmo gara sarà il focus della Ferrari in vista della terza sessione di prove libere che si terranno domani pomeriggio.
MERCEDES: SEGNALI POSITIVI DALLA W13 B
Per i campioni del mondo in carica si è trattato di un venerdì dai riscontri cronometrici e tecnici migliori rispetto a quelli derivati dal fine settimana del Bahrain. Lewis Hamilton ha chiuso in quinta posizione staccato di mezzo secondo dal leader di giornata e precedendo di un decimo il compagno di box George Russell.
Nel venerdì di Jeddah, la Mercedes ha posto l'accento sulla ricerca del miglior bilanciamento aerodinamico svolgendo delle prove comparative tra le due vetture e svolgendo sin dalla mattinata dei long con le differenti tipologie di pneumatico per comprendere maggiormente la competitività della monoposto sul ritmo gara. I tecnici di Stoccarda hanno testato due differenti specifiche dell'alettone posteriore optando la prima scelta col flap superiore completo nel design. Con minor carico aerodinamico, l'effetto porpoising, il pompaggio aerodinamico che causa i saltelli della vettura sul rettilineo, si innesca in modo meno marcato dato che vi è un minor carico verticale che grava sulla monoposto.
Per cercare di ridurre ulteriormente questo fenomeno, è stato svolto un accurato lavoro nella calibrazione degli elementi sospensivi, incrementando la rigidezza, e delle geometrie delle altezze da terra. Una maggiore altezza da terra attenua il porpoising ma rappresenta uno svantaggio per il bilanciamento aerodinamico. Si tratta quindi di un approfondito studio alla ricerca del miglior compromesso senza penalizzare eccessivamente la performance della monoposto sia sul giro secco sia in gara con le gestione dell'usura delle differenti mescole Pirelli.

